Buone notizie per il gentil sesso
Di Laura D’Angeli
Se la pandemia da Covid ha penalizzato principalmente le donne con la ripresa delle attività economiche anche l’occupazione femminile riprende a crescere.
Ricordiamo, infatti, che nel 2020, anno di diffusione della pandemia e dei suoi effetti economico-sociali, il tasso di occupazione femminile (donne tra i 15-64 anni), come riporta il “Bilancio di genere 2021” presentato in Parlamento, era sceso al 49% dopo che nel 2019 aveva superato per la prima volta la soglia del 50%.
Ma ora sembra che ci siano buone notizie per le donne! Secondo i dati pubblicati dall’Istat ad aprile 2023 prosegue la crescita generale dell’occupazione (+48 mila rispetto al mese precedente) con un numero complessivo di occupati pari a 23milioni 446mila. L’aumento rispetto al mese di aprile 2022 può essere riconducibile ad un incremento dei dipendenti permanenti e degli autonomi a fronte della diminuzione dei dipendenti a termine. Su base mensile, il tasso di occupazione sale al 61,0 e quello femminile ha raggiungo il 52,3%.
A sorprendere sono i dati sull’occupazione femminile.
Rispetto al mese precedente, ad aprile 2023 il tasso di occupazione diminuisce di 0,1 punti per gli uomini e cresce di 0,3 punti per le donne mentre il tasso di disoccupazione cresce tra gli uomini e diminuisce tra le donne (+0,1 e -0,3 punti rispettivamente).
Anche su base annua si conferma il trend positivo di crescita dell’occupazione per le donne superiore a quello maschile (+0,6 tra gli uomini e +1,4 punti tra le donne) a cui si associa anche la diminuzione della disoccupazione femminile.
La riduzione del lavoro femminile nel periodo pandemico ha dimostrato come l’occupazione femminile si poggi su fragili pilastri e abbia ancora bisogno di un’infrastruttura di regole e servizi che possano assicurare alle donne quella continuità nel lavoro oramai consolidata per l’altro genere.