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La strategia nazionale per la parità di genere – prima parte

Linee guida per migliorare il welfare e gli investimenti aziendali

di Sabina Monaco

La Presidenza del Consiglio dei Ministri, nel Luglio 2021 ha pubblicato una nota contenente “La Strategia Nazionale per la Parità di Genere” (di seguito “Strategia”) dettando linee guida per intervenire sulle disparità effettive nel trattamento tra i generi con la volontà di riformare in modo strutturale il sistema di welfare e di investimenti.
Dallo studio effettuato per la redazione della Strategia emerge che oggi le donne sono 1,8 volte più a rischio di perdere il lavoro rispetto agli uomini come conseguenza della crisi dovuta alla pandemia e alla guerra in Ucraina.

Secondo la “Strategia” la parità di genere è uno straordinario motore di crescita e uno dei capisaldi più rilevanti e urgenti dell’agenda di sviluppo e progresso dei Paesi: Le Nazioni Unite hanno indicato la Gender Equality come uno dei 17 Sustainable Development Goals (SDGs) per il 2030, l’Unione Europea ha promosso uno Strategic Engagement sulla Gender Equality per il triennio 2016-19 e una nuova Strategia per il quinquennio 2020-2025.

Si riportano in questa prima parte i punti e gli strumenti analizzati dalla Strategia. Nella seconda parte che sarà pubblicata si analizzeranno invece nel dettaglio gli obiettivi e le modalità con le quali si intendono raggiungere gli stessi.
La situazione italiana è stata analizzata in comparazione con gli altri Paesi dell’Unione Europea. I dati presi a riferimento per l’analisi provengono principalmente dal Gender Equality Index (di seguito l’Indice), costruito dall’Istituto Europeo per l’Uguaglianza di Genere (European Institute for Gender Equality, di seguito “EIGE”).

L’analisi si è concentrata sui cinque domini – ovvero Lavoro (i.e., riguardante la condizione lavorativa), Reddito (i.e., riguardante la condizione economica e reddituale), Competenze (i.e., riguardante il mondo dell’istruzione e della formazione), Tempo (i.e., riguardante l’impegno extra -lavorativo) e Potere (i.e., riguardante le posizioni di leadership) – dove il divario italiano rispetto agli altri paesi e/o il progresso degli ultimi anni risulta più significativo.


Continua…

Clicca qui per leggere la seconda parte dell’articolo





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