Excursus normativo tra traguardi raggiunti e programmi previsti
di Elisabetta Gregni
Non mancano poi Normative Europee e Obiettivi a livello Globale. In quale modo il Parlamento Europeo promuove l’uguaglianza nella legislazione e nelle politiche dell’UE nell’Unione Europea?
Il divieto di discriminazione e la salvaguardia dei diritti fondamentali sono pilastri dell’ordinamento giuridico dell’UE.
L’articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali vieta qualsiasi forma di discriminazione fondata sul sesso, la razza, il colore della pelle, l’origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l’appartenenza a una minoranza nazionale, la nascita, la disabilità, l’età o l’orientamento sessuale.
Purtroppo però persiste nell’intera UE la discriminazione nei confronti di determinati gruppi. Il Parlamento europeo è da sempre impegnato ad affrontare il problema e a promuovere l’uguaglianza nella legislazione e nelle politiche dell’Unione stessa.
L’uguaglianza tra donne e uomini è un valore fondamentale dell’UE. Il Parlamento Europeo svolge un ruolo importante nel sostenere l’uguaglianza tra donne e uomini e le pari opportunità, in particolare tramite la Commissione per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere e la promozione dell’integrazione della dimensione di genere nell’ambito dei lavori delle commissioni e delle delegazioni.
Pari Opportunità in Europa – Programmi d’azione
In Europa il problema relativo alle Pari Opportunità fra uomini e donne è stato affrontato, a partire dagli anni ’60, con la redazione, decennio dopo decennio, di cinque programmi d’azione.
In particolare, dagli anni ’90 ad oggi è stata intrapresa un’ampia gamma di azioni volte a sostenere il ruolo femminile all’interno della società europea.
Nel programma d’azione 1991-1995, l’obiettivo che l’Unione Europea si è posta è stato principalmente quello di migliorare la condizione sociale della donna, con particolare attenzione ai problemi delle molestie sessuali, della tutela della gravidanza, della maternità e della custodia dei bambini.
Nel programma d’azione 1996-2000. Si è posta l’attenzione sul ruolo lavorativo della donna all’interno di un’economia sempre più in mutamento, mediante il ricorso al mainstreaming di genere in un contesto internazionale.
Col programma d’azione 2000-2005. La Strategia Europea per la realizzazione delle Pari Opportunità ha individuato cinque obiettivi essenziali:
- promuovere il raggiungimento della parità nella vita economica;
- promuovere il concetto di parità nella partecipazione e nella rappresentanza;
- promuovere la parità dei diritti sociali da parte di uomini e donne;
- promuovere la parità dei diritti civili da parte di uomini e donne;
- promuovere il superamento degli stereotipi.
Fra i Trattati dell’Unione Europea relativi alle tematiche di Pari Opportunità è opportuno citare:
- Trattato di Maastricht (1993), art. 119: parità di retribuzione fra uomo e donna per uno stesso lavoro;
- Trattato di Amsterdam (1997): fra le varie cose, promuove la parità di genere, contrasta le discriminazioni di genere, include i diritti della donna fra i diritti sociali fondamentali e promuove l’adozione di misure volte a facilitare le attività professionali avviate dalle donne.
Progetti a livello Mondo
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è l’autorità incaricata di gestire e coordinare il settore della salute all’interno del sistema delle Nazioni Unite. Il suo obiettivo è far sì che tutti gli esseri umani possano godere del miglior livello di salute possibile.
La Dichiarazione del Millennio delle Nazioni Unite, firmata nel settembre del 2000, impegna gli stati a:
- sradicare la povertà estrema e la fame nel mondo
- rendere universale l’istruzione primaria
- promuovere la parità dei sessi e l’autonomia delle donne
- ridurre la mortalità infantile
- migliorare la salute materna
- combattere l’HIV/AIDS, la malaria e altre malattie
- garantire la sostenibilità ambientale
- sviluppare un partenariato mondiale per lo sviluppo
I progressi verso il raggiungimento degli obiettivi non sono stati uniformi. Alcuni paesi hanno raggiunto molti degli obiettivi, mentre altri non sono sulla buona strada per realizzare neanche uno di essi. La conferenza delle Nazioni Unite del settembre 2010 ha esaminato i progressi compiuti fino ad oggi e ha terminato i lavori con l’adozione di un piano d’azione globale per raggiungere gli otto obiettivi di lotta alla povertà fissando il 2015 come data ultima stabilita.
Ci sono stati anche nuovi impegni che si prefiggono il miglioramento della salute di donne e bambini, e nuove iniziative nella lotta mondiale contro la povertà, la fame e le malattie.
L’OMS contribuisce inoltre al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS) dell’Agenda 2030 della stessa ONU.
ONU Agenda 2030
Obiettivo 5 – Raggiungere l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e ragazze
Mentre il mondo ha fatto progressi nella parità di genere e nell’emancipazione delle donne attraverso gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (tra cui, come detto sopra, la parità di accesso all’istruzione primaria per ragazzi e ragazze), donne e ragazze continuano a subire discriminazioni e violenze in ogni parte del mondo.
La parità di genere non è solo un diritto umano fondamentale, ma la condizione necessaria per un mondo prospero, sostenibile e in pace.
Garantire alle donne e alle ragazze parità di accesso all’istruzione, alle cure mediche, a un lavoro dignitoso, così come la rappresentanza nei processi decisionali, politici ed economici, promuoverà economie sostenibili, di cui potranno beneficiare le società e l’umanità intera.
Vediamo i numeri:
• Circa i due terzi (2/3) dei Paesi in regioni in via di sviluppo hanno raggiunto la parità di genere nell’istruzione primaria;
• Nel 1990, in Asia meridionale, solo 74 bambine erano iscritte alla scuola primaria per 100 bambini. Nel 2012, i tassi d’iscrizione erano gli stessi per le ragazze e per i ragazzi;
• Nell’Africa Subsahariana, in Oceania e in Asia occidentale, le ragazze ancora incontrano ostacoli nell’accesso alla scuola primaria e secondaria;
• In Nordafrica, le donne detengono meno di un quinto dei posti di lavoro retribuiti in settori non agricoli. La proporzione di donne che occupano posti di lavoro retribuiti, al di fuori del settore primario, è aumentato dal 35% del 1990 al 41% del 2015;
• In 46 paesi, le donne detengono oltre il 30% di seggi nei parlamenti nazionali in almeno una Camera.
Le disparità di genere costituiscono uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo sostenibile, alla crescita economica e alla lotta contro la povertà.
L’OSM per promuovere l’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne ha consentito di fare significativi progressi nella scolarizzazione delle ragazze e nell’inserimento delle donne nel mercato del lavoro. Il tema della parità dei sessi ha ottenuto una notevole visibilità ma, considerato il quadro molto circoscritto dell’OSM, non è stato possibile affrontare altre tematiche importanti, come la violenza sulle donne, le disparità economiche e la scarsa presenza delle donne negli organismi decisionali a livello politico.
L’obiettivo 5 mira a ottenere la parità di opportunità tra donne e uomini nello sviluppo economico, l’eliminazione di tutte le forme di violenza nei confronti di donne e ragazze (compresa l’abolizione dei matrimoni forzati e precoci) e l’uguaglianza di diritti a tutti i livelli di partecipazione.
Obiettivi:
- 5.1 Porre fine, ovunque, a ogni forma di discriminazione nei confronti di donne e ragazze;
- 5.2 Eliminare ogni forma di violenza nei confronti di donne e bambine, sia nella sfera privata che in quella pubblica, compreso il traffico di donne e lo sfruttamento sessuale e di ogni altro tipo;
- 5.3 Eliminare ogni pratica abusiva come il matrimonio combinato, il fenomeno delle spose bambine e le mutilazioni genitali femminili;
- 5.4 Riconoscere e valorizzare la cura e il lavoro domestico non retribuito, fornendo un servizio pubblico, infrastrutture e politiche di protezione sociale e la promozione di responsabilità condivise all’interno delle famiglie, conformemente agli standard nazionali;
- 5.5 Garantire piena ed effettiva partecipazione femminile e pari opportunità di leadership ad ogni livello decisionale in ambito politico, economico e della vita pubblica;
- 5.6 Garantire accesso universale alla salute sessuale e riproduttiva e ai diritti in ambito riproduttivo, come concordato nel Programma d’Azione della Conferenza internazionale su popolazione e sviluppo e dalla Piattaforma d’Azione di Pechino e dai documenti prodotti nelle successive conferenze;
- 5.a Avviare riforme per dare alle donne uguali diritti di accesso alle risorse economiche così come alla titolarità e al controllo della terra e altre forme di proprietà, ai servizi finanziari, eredità e risorse naturali, in conformità con le leggi nazionali;
- 5.b Rafforzare l’utilizzo di tecnologie abilitanti, in particolare le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, per promuovere l’emancipazione della donna;
- 5.c Adottare e intensificare una politica sana ed una legislazione applicabile per la promozione della parità di genere e l’emancipazione di tutte le donne e bambine, a tutti i livelli.
Fine