“La parità di genere è spesso data per scontata, ancora oggi troppe donne sono tagliate fuori da diversi ambiti aziendali, non meno in politica e nello sport. In molti settori a parità di ruolo le donne hanno ancora stipendi più bassi. Lavorare per colmare questo gap è certamente dovere della politica, lavorare per tenere accesi i riflettori su tematiche spesso non ritenute prioritarie, è dovere di tutti”. Con questo significativo messaggio, la Senatrice Giusy Versace ha dato il via al primo convegno di #astro4her, dal nome “DONNE E FUTURO: PARITA’ DI GENERE PER AZIENDE EQUE E SOSTENIBILI”, tenutosi lo scorso 18 aprile presso la Sala Capitolare del Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva.
Il dibattito ha avuto come focus principale il tema del gender gap, in un futuro che vede le donne sempre più protagoniste a tutti i livelli, dalle realtà aziendali a quelle istituzionali. Tale scenario impone un impegno concreto nel processo culturale di rinnovamento di certe realtà ancora agganciate a schemi desueti, per un futuro più equo e sostenibile anche nel mondo del lavoro, dove le donne possano trovare spazi di realizzazione ed inclusione effettivamente garantiti.
Dopo i saluti istituzionali da parte del Sen. Alberto Balboni e dell‘On. Andrea De Bertoldi, il dibattito si è sviluppato in due momenti di confronto – il primo a connotazione sociologica, il secondo più tecnico – moderati dal giornalista Stefano Zurlo, che ha dato la parola a numerosi rappresentanti del mondo della cultura, del lavoro, dell’informazione, delle istituzioni, nonché tecnici ed esperti sul tema della parità di genere. Tutti i presenti hanno raccolto la sfida e partecipato a un confronto costruttivo, che ha portato alla luce quanto cruciale sia, in questo momento storico, una rivoluzione che coinvolga tutti gli aspetti della nostra modernità, incluso l’universo delle aziende, la cui sostenibilità sul lungo periodo dipenderà sempre più dal rispetto di criteri quali l’inclusione e la parità salariale.
Dall’attivazione di percorsi virtuosi che mirino alla rivoluzione culturale al percorso di certificazione sulla parità di genere, ormai requisito fondamentale per le aziende di qualunque settore, fino ad una riflessione sugli scenari futuri e i possibili nuovi benefit nel mercato del lavoro, come quello della “flexstability”. Questi alcuni degli spunti emersi durante la prima fase del dibattito, al quale hanno partecipato Enrico Gambardella, founder Winning Women Institute, Corrado Volpe, di GCERTI Italy e Simona Mulè, Referente Nazionale Donne, Movimento Giovani UCID-Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti.
Spazio anche a temi più “tecnici”, con una disamina della legge 162/2021, per favorire la consapevolezza delle aziende presenti a sviluppare al loro interno politiche di genere. Gli interventi di Matilde Tariciotti, avvocato e partner fondatore dello Studio Gtea, Joelle Gallesi, Managing director Hunters Group Srl e Valentina Picca Bianchi, presidente del Comitato Impresa Donna hanno contribuito a ribadire quanto investire sulla parità e empowerment femminile sia non solo un motore di crescita straordinario per il PIL nazionale e mondiale, ma anche strumento fondamentale per realizzare una piena democrazia nel nostro Paese.
“In trent’anni di battaglie ci sono cose su cui siamo andate innegabilmente avanti ed altre su cui siamo ancora insopportabilmente fermi. Ciò che ancora ci vede troppo lenti sono tutte quelle azioni che dovrebbero portarci all’annullamento del divario esistente. Bisogna lavorare sulle politiche, sulle azioni quotidiane, sull’abbattimento concreto di stereotipi e pregiudizi utili solo a proteggere privilegi. Dobbiamo pretendere nuove logiche e un nuovo paradigma di relazioni di potere” è il commento di Luisa Rizzitelli, giornalista ed esperta di comunicazione, in chiusura dell’evento.